sabato 29 settembre 2012

L'arte di Strazzare

etimologia: come l'omologo della lingua nazionale, dal latino volgare "extractiāre", a sua volta derivato da "tractus", participio passato del verbo "trahĕre" = tirare (Dizionario Garzanti di Italiano 2006, sub voce "stracciare").

Dopo anni di raccattazza, mercatini, amici, amici di amici e via dicendo viene decisamente a mancare lo spazio per poter contenere maglie, magliette, pantaloni, gonne, giacche,ecc

Che farne allora? I capi migliori, quelli tenuti bene li regaliamo alle persone che ne hanno bisogno, che entrano nel laboratorio e ci chiedono i pantaloni per i bambini, una giacca decente per l'inverno,...

E tutto il resto?

ecco che inizia lo strazzo, si scuciono i bottoni e le cerniere (cercando di non strazzare malamente la stoffa)e si taglia per ottenere delle pezze almeno rettangolari da impacchettare e chiudere con un nastro per poi dividere in materiale e colorato o fantasia. Le mutande ed i reggiseni: si scuciono gli elastici e si recupera l' eventuale pizzo e le chiusure. Le pellicce ecologiche taglio anni '90 con fodere rotte e macchie terribili le strazziamo scucendo maniche e fodera. Delle borse e degli zaini vecchi prendiamo la tracolla, eventuali cerniere ben tenute e le fibie. Delle cinture rotte prendiamo le chiusure, di quelle con le chiusure rotte teniamo le cinture per farne tracolle.

se vogliamo fare spazio ed ordinare tutto bisogna inscatolare per materiale:

pezzi di giocattoli in plastica colorata, pezzi di computer, bigiotteria da smontare, cerniere, bottoni, elastici, fibie, nastri, fili, cinture, a cui si aggiungono costumi di vario tipo, dai trasformers alle tartarughe ninja, l'orso, il folletto,... una cospicua collezione di cravatte, parrucche, cappelli, e ovviamente copertoni, battistrada di bici, e scatoloni di cappucci ...

Non sto a precisare che siamo ancora all'inizio dell'opera ma andiamo spedite.

Al più presto le foto...